Un mercato unico del digitale

Siamo nati insieme. Il mercato unico e tutti quelli della mia generazione. E condividiamo lo stesso tetto, quello di un’Europa che vuole migliorare la vita dei suoi cittadini. Sono innumerevoli i vantaggi che il mercato unico ci ha offerto in questo ventennio, ma c’è bisogno di guardare
 avanti e farlo nel più breve tempo possibile. La nuova sfida del mercato unico è quella di creare un mercato unico del digitale e inserirlo tra le iniziative faro della strategia Europa 2020. Soprattutto in questi ultimi decenni, le tecnologie digitali hanno radicalmente cambiato il nostro modo di vivere e solo un quadro normativo più efficiente e delle azioni specifiche possono consentire ai cittadini europei di trarre vantaggi dall’economia digitale. La base per creare un’economia del digitale è sicuramente rappresentata dalla creazione di infrastrutture che coprano l’intero territorio europeo. Bisogna promuovere l’accesso ad internet superveloce per tutti a prezzi competitivi.
Dovrebbe essere un diritto di tutti i cittadini europei avere accesso gratuito attraverso hotspot wi-fi urbani, da installare in ogni comune di Europa in base al numero degli abitanti, evitando di discriminare i cittadini delle zone periferiche o rurali. Per beneficiare di quello che offre l’economia digitale, i cittadini europei devono disporre di maggiori competenze nell’utilizzo di nuove tecnologie per ridurre al minimo il fenomeno del digital divide soprattutto dal punto di vista sociale, migliorando la cosiddetta e-inclusion indirizzata alle persone anziane, ai disabili, alle minoranze etniche, alle persone con basso reddito o scarso livello di istruzione. Successivamente c’è bisogno di una serie di azioni concrete per rendere efficace ed efficiente il mercato unico.
Bisogna conquistare la fiducia dei consumatori attraverso un’adeguata regolamentazione di internet che faccia sentire il cittadino sicuro e tutelato. Mi riferisco ai pagamenti elettronici sicuri, alla protezione dei dati sensibili, alle azioni penali contro i reati informatici, ma anche alla digitalizzazione sicura dei documenti e alla tutela dei minori sul web contro, ad esempio, la pornografia infantile on-line e anche alla tutela della proprietà intellettuale. L’Europa deve promuovere la nascita di imprese che lavorano sfruttando in maniera adeguata- e naturalmente nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute pubblica- internet e le nuove tecnologie. E’ impensabile che la maggior parte delle imprese informatiche più famose e performanti al mondo siano nate al di fuori dell’Europa. Perché non creare un motore di ricerca tutto europeo? O un social network innovativo, sempre europeo? Questi nuovi modelli di business devono sorgere anche in Europa, per creare nuova occupazione e incrementare l’economia dell’Unione. Il mercato unico del digitale, però, non è solo questo: pensiamo alla divulgazione dei materiali audiovisivi, alla diffusione della cultura in ogni suo aspetto, alla cooperazione tra cittadini, ai vantaggi che trarrebbe anche il mondo del sociale, all’efficienza di una pubblica amministrazione digitale e allo sviluppo dell’e-government. L’Europa deve compiere questo grande passo avanti al più presto, che potrà portare benefici simili a quelli del programma sul mercato interno del 1992 e ristabilire l’equilibrio che questo periodo di forte crisi economica ha messo a repentaglio.