I want a job and I want it now!

i want a job now

Già sulla rivista europea “GLI EUROS”

Più di 250 giovani provenienti dai 27 paesi membri hanno discusso di disoccupazione giovanile al Parlamento Europeo lo scorso 6 e 7 giugno ad una conferenza organizzata dal Gruppo dei Socialisti e Democratici.

“I want a job and I want it now!”, ovvero “voglio un lavoro e lo voglio ora” è stato il motto dell’iniziativa che ha portato alla stesura di un documento di 15 punti per ridare speranza ai giovani europei e creare opportunità di lavoro per tutti, che sarà presentato ai capi di Governo degli Stati dell’Unione Europea.

GARANTE EUROPEO PER I GIOVANI

Il Gruppo S&D ha pertanto proposto la creazione di un Garante Europeo per i Giovani, finanziato con 10 miliardi di euro dei fondi strutturali UE. Il Garante Europeo per i Giovani servirebbe a garantire che ad ogni giovane europeo venga offerto un lavoro, un livello maggiore di istruzione o formazione specifica, al più tardi quattro mesi dopo avere terminato il corso di studi o essere rimasto disoccupato. “Un tasso di disoccupazione in Europa così alto è scandaloso. E’ uno spreco di talento e di capitale umano per la nostra economia ” ha detto Hannes Swoboda, presidente dei Socialisti e Democratici al PE.

Swoboda ha annunciato che scriverà una lettera al presidente della Commissione europea, José Barroso, e al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, per passare il messaggio lanciato dai giovani europei ai capi di Governo. Alla prima giornata del public hearing ha preso parte il Ministro del Lavoro e dell’Immigrazione Lussemburghese socialista Nicolas Smith che ha invitato a riscoprire l’investimento nella persona e nel talento, impiegando fondi e idee, in tempi rapidissimi. “L’occupazione – ha esclamato Smith- deve diventare la priorità della politica” precisando che se non si danno risposte ai giovani in tempi brevi si rischia di far emergere fenomeni antieuropeisti quali la xenofobia, il populismo, il fascismo. L’unica strada è quella di conquistare il cuore dei giovani europei affinché l’Europa si rafforzi.

I veri protagonisti dell’incontro sono stati i giovani che hanno interagito sia in sala che tramite i social network fornendo spunti di discussione su problematiche attuali e aspettative future. Alle loro questioni hanno risposto gli europarlamentari socialisti presenti, i commissari europei Laszlo Andor, Commissario per Occupazione, affari sociali e l’integrazione, e Maros Sefcovic, commissario per le Relazioni interistituzionali e amministrazione, e l’unico Ministro presente, Nicolas Smith.

I GIOVANI

“Ho fatto diversi stage non retribuiti. Sento di aver avuto una buona formazione e ancora mi chiedono di fare stage!” ha detto una studentessa belga, accusando anche le istituzioni europee come il Parlamento, e internazionali come le Nazioni Unite perché prevedono stage non retribuiti. Una ragazza italiana ottiene un grande applauso mentre dice : “Mi sento presa in giro dall’Ue. Noi giovani abbiamo fatto tutto quello che ci avete chiesto, prima di studiare duro, poi di aver fede. E poi? Ci avete lasciati soli!”. Sulla stessa scia gli interventi dei giovani polacchi, greci, spagnoli. I problemi di ogni singolo Paese sono i problemi comuni dell’Europa.

GLI EURODEPUTATI

Intervento duro anche da parte di Zita Gurmai, presidente di PES Women: «La coppia Merkozy ha dimostrato di essere davvero incapace e questa Commissione non ha fatto nulla per aiutare la Spagna. Voleva che fallisse. Fate in modo che i governi di destra vi ascoltino!». Applaudito anche l’intervento del Parlamentare Spagnolo Sergio Gutierrez Prieto: “Sono un parlamentare ma ho 29 anni e faccio parte della prima generazione ERASMUS. Quello che manca è la solidarietà tra i paesi che stanno più male.

Non vogliamo un’occupazione a qualsiasi prezzo ma un posto stabile e con delle garanzie. Non possiamo subire il fatto che non c’è nulla per noi e quindi accettiamo un lavoro qualsiasi. Dobbiamo essere più duri quando avanziamo delle proposte alla Commissione Europea. Chiediamo un fondo che aiuti i giovani a inserirsi nel mercato del lavoro di qualità e diciamo basta a questa politica del ricatto.” E’ intervenuta anche l’eurodeputata socialista italiana Patrizia Toia che, riferendosi ai colleghi socialdemocratici ha detto: “Siamo una minoranza in seno al Consiglio e al Parlamento, ma vogliamo i diritti futuri, con i nostri valori”.

I COMMISSARI

Il Commissario per l’Occupazione ha spiegato che ci sono 8 Paesi che ricevono finanziamenti attraverso il Fondo Sociale perché hanno i più alti tassi di disoccupazione. Laszlo ha dichiarato che la garanzia per i giovani è un buon strumento che sta portando già i suoi frutti in Austria, ma che la proposta del garante europeo dei giovani – ora in discussione presso la Commissione- non verrà adottata prima della fine del 2012.

Il Commissario per le Relazioni interistituzionali Sefcovic ha invece invitato i giovani ad utilizzare il nuovo strumento democratico, l’iniziativa dei cittadini europei per creare il movimento politico a sostegno del garante europeo della gioventù. Ciò significherebbe raccogliere in un anno, un milione di firme attraverso il software open source messo a disposizione dei cittadini.

La serie di discussioni e perplessità ha portato alla stesura dell’appello “Cosa può fare l’Europa per me?” dove i giovani chiedono all’Europa e ai Capi di Governo meno austerità, più fondi da destinare ai giovani disoccupati, l’uguaglianza e la solidarietà tra le persone e tra le generazioni, investimenti nella pubblica istruzione, tirocini di qualità ( non per servire il caffè o fare fotocopie) , salari decenti e libertà di espressione e partecipazione. Poi l’appello finale, il più importante: “Meno parole. Più fatti”. Firmato, i giovani europei.