Un calabrese tra i grandi

già su “Calabria Ora” del 24/09/2011
di Angela Altomare

“Credo che sarà un’esperienza che mi stravolgerà il modo di vedere il mondo”. Sono state queste le ultime parole di Francesco Foglia prima di partire per Bruxelles. Il giovane diciannovenne di San Giovanni in Fiore ha partecipato nei giorni scorsi  all’udienza pubblica dal titolo “ European Yoth Portal- A European Social Network ?”, organizzata dall’Intergruppo Gioventù del Parlamento Europeo. E’ grazie alle sue idee su come render appetibile il nuovo Portale  Europeo della Gioventù (www.europa.eu/ youth) ,selezionate tra  le migliaia di proposte giunte da  tutta Europa sia attraverso facebook che tramite email, che il giovane sangiovannese è stato scelto per rappresentare a Bruxelles gli interessi di tutti i giovani europei . Si va dal multilinguismo al restyling grafico del portale, passando per la  creazione di una “vetrina” per  i giovani europei, organizzazioni e associazioni di volontariato che si sono distinte, per far conoscere quali siano  i loro progetti. L’evento di carattere internazionale ha visto il giovane sangiovannese  accanto ad alcuni rappresentanti della Commissione Europea e di Eurodesk, e ai vertici di Facebook e Netlog. Franziska Brantner,vice presidente per la mobilità  del  Youth intergroup, Richard Allan,   direttore di Facebook Europa , Anja Ruhland, Direttrice di Eurodesk e  Lien Louwagie, direttore della Community  di Netlog, sono  stati solo alcuni dei relatori che erano lì ad ascoltare le proposte del giovane diciannovenne su come trasformare il portale in una piattaforma interattiva per i giovani che vivono e lavorano in Europa.

Abbiamo rivolto alcune domande a Francesco Foglia al suo ritorno da Bruxelles ed ecco cosa ci ha detto.

Ci può raccontare come è andata?
Oltre le aspettative. Credo di aver fatto al meglio gli interessi di milioni di giovani europei.

Come è stato  per lei esporre le sue proposte davanti ad un parterre così importante?
Emozionante, ma al punto giusto. Nessuno ne sa più di noi quando facciamo le nostre proposte, quando esprimiamo un’opinione, un’idea.

Era emozionato?
Tanto, ma sono riuscito a controllarmi. Sarebbe stato deleterio se avessi fatto prendere il sopravvento all’emozione.

Cosa l’ha colpita maggiormente durante l’evento?
L’umiltà di tutti i relatori, intanto. Mi hanno trattato alla loro pari. Mi ha colpito la deputata Franziska Brantner, semplice, concreta, attivista e soprattutto giovane. Una donna eccezionale, un politico da imitare. Mi ha colpito la presenza in Parlamento di tanti giovani deputati (non italiani) che hanno giovanissimi assistenti e che lavorano sodo senza montarsi la testa.

All’udienza pubblica era presente anche Richard Allan, numero uno di  Facebook Europa . Si ricorda cosa vi siete detti?
È nato un feeling particolare da subito. Prima dell’evento si è seduto in seconda fila, dietro di me e abbiamo scherzato un po’. Durante il mio speech ci guardavamo e annuiva, come a condividere ciò che dicevo. Alla fine dell’evento mi ha chiamato e mi ha detto: “Francesco, hai delle grandi belle idee. È un problema se ci facciamo una foto?” e io ovviamente non potevo che accettare. L’ha condivisa sul suo profilo! Poi abbiamo scambiato qualche opinione riguardo a Facebook. Subito dopo è andato a prendermi il suo bigliettino da visita che ora, come potete immaginare, custodisco come una reliquia.

Cosa le ha lasciato questa esperienza?
Intanto la consapevolezza che oltre l’Italia c’è un altro modo di fare politica, di vedere il mondo. Un pezzo del mio cuore l’ho lasciato in Parlamento, mi creda. È stata un’esperienza particolare, sono consapevole che a 19 anni essere stato selezionato tra migliaia di giovani, ed avere avuto la possibilità di parlare al Parlamento  con dei relatori internazionali, non capita tutti i giorni. Questo mi riempie di orgoglio.

In futuro pensa che ci saranno altre esperienze di questo tipo?
Con la Brantner ci teniamo in contatto. Le mie idee si sono rivelate molto coerenti con quelle formulate dalla commissione, uguali per alcuni versi. In ogni modo, se ci saranno altre esperienze di questo calibro, ben vengano!

Quanto è importante secondo lei per l’Europa avvicinarsi ai giovani attraverso una  piattaforma interattiva?
È fondamentale. Da San Giovanni in Fiore a Bruxelles, se non ci fosse stata la “rete” probabilmente non ci sarei mai arrivato.

Interagire  in un luogo virtuale come può esser un social network può dall’altro canto creare una maggiore consapevolezza nei giovani di esser parte attiva di una comunità come quella europea?
 Sicuramente. Il nuovo portale, che si spera di mettere online entro il 2012, avrà questo obiettivo. Sarà un filo diretto tra i giovani e le istituzioni europee. I giovani matureranno la consapevolezza che bisogna essere “Uniti nella diversità” come dice lo slogan dell’UE, e che grazie agli strumenti informatici che abbiamo a disposizione possono fare grandi cose.