Portale Europeo per i giovani, l’intervista

già su “Calabria Ora” del 14/09/2011 a cura  di Angela Altomare

Vogliamo che il  portale diventi un social network? Diamo ai giovani visitatori ogni giorno una ragione per accedervi e “europeizzare” così se stessi.

E’ questa una delle tante proposte su come rendere appetibile il nuovo Portale  Europeo della Gioventù (www.europa.eu/ youth) e  su come avvicinare le nuove generazioni all’Europa, avanzate da Francesco Foglia e scelte tra  le migliaia di idee giunte da  tutta Europa sia attraverso facebook che tramite email. Sarà proprio il giovane diciannovenne di San Giovanni in Fiore (CS) a rappresentare gli interessi dei giovani europei  a Bruxelles all’udienza pubblica dal titolo “ European Yoth Portal- A European Social Network ?”, organizzata per il prossimo 20 Settembre dall’Intergruppo Gioventù del Parlamento Europeo.  Un evento di carattere internazionale che vedrà il giovane sangiovannese esporre davanti  ad un parterre d’eccezione le sue idee su come trasformare il portale in  una piattaforma interattiva per i giovani che vivono e lavorano in Europa. L’evento, trasmesso in streming su http://greenmediabox.eu/live/youthportal/, infatti, vedrà la partecipazione  di rappresentanti della Commissione Europea, di Eurodesk e dei vertici di Facebook e Netlog.

Abbiamo rivolto alcune domande a Francesco Foglia poche ore prima della sua partenza per Bruxelles.

Come è venuto a conoscenza dell’iniziativa dell’Intergruppo Gioventù del Parlamento Europeo?

Sono un attento frequentatore del sito dell’Unione Europea, in particolare del portale dei giovani dove ho visto nella sezione “Top stories” la notizia dal titolo “Vinci l’opportunità di parlare al Parlamento Europeo!” È iniziato tutto da lì.

Cosa l’ha spinta a partecipare?

Mi hanno spinto principalmente le mie idee. Quando ho letto cosa bisognava fare, ne sono arrivate tantissime e mi sono detto: “perché non provarci?”.

Ci parli un  po’ delle proposte che ha avanzato.

Ho inviato diversi contributi. Una delle idee, condivisa anche ad altri giovani europei e che ho avanzato, è stata quella di tradurre in tutte le lingue possibili ogni documento per i giovani, per le associazioni, che viene sfornato dalla Commissione, poiché gli ostacoli linguistici – ed è triste dirlo – mettono un freno a tante iniziative che i giovani, anche di paesi diversi, potrebbero organizzare. Altre idee si basano sul restyling grafico del portale, un po’ troppo formale per trattare temi legati ai giovani, alla creazione di una “vetrina” per giovani europei, organizzazioni e associazioni di volontariato che si sono distinte, per far conoscere quali sono i loro progetti, affinché possano invogliare i colleghi europei a realizzarne altri.

Cosa ha  provato quando ha  saputo che era stato scelto a rappresentare gli interessi dei  giovani europei? 

Sembrerà una risposta retorica, ma non me l’aspettavo. E’ un evento importante, ci sono delle persone che contano e quindi la responsabilità aumenta. Sono entusiasta che abbiano scelto me, nonostante diversi giovani abbiano avanzato delle proposte di qualità.

Per un giovane come lei quanto è importante fare un’esperienza di questo tipo?

Credo molto. Non capita tutti i giorni di andare a Bruxelles e sedersi vicino a persone come il fondatore di Netlog, il Direttore della Commissione Gioventù e Sport, o i vertici di Facebook.

Cosa si aspetta da questa esperienza?

Credo che sarà un’esperienza che mi stravolgerà il modo di vedere il mondo. Sono fiducioso e credo che non sarà l’unica.

Quali saranno le proposte che presenterà durante l’udienza?

Principalmente dovrò basarmi su quelle che ho già avanzato e che mi hanno consentito di prendere parte all’evento. A queste, integrerò anche le idee avanzate dagli altri giovani europei, sia per non vanificarle, sia perché io sarò lì anche in loro rappresentanza. Secondo lei trasformare il Portale Europeo della Gioventù in un social network   potrebbe in qualche modo rafforzare la partecipazione democratica dei cittadini più giovani alla vita istituzionale dell’Unione?

Dipende. Quello dei social network è, in generale, un tasto delicato. Oltre ai famosi Facebook, il nuovo Google Plus e Twitter, ne continuano a nascere milioni. Per questo, se il Portale dei giovani sarà “convertito” in un social network, c’è bisogno che sia all’avanguardia e che dia ai giovani europei almeno un motivo al giorno per visitarlo. Fatto questo, si può iniziare a parlare di e-democracy (cioè democrazia elettronica) con il coinvolgimento diretto degli utenti che potranno interagire, condividere progetti, idee e scrivere una nuova pagina della storia dell’Europa.